LE API
L'APE OPERAIA
È un mondo organizzato nei minimi dettagli quello delle api. Ad esempio, per facilitarsi il lavoro, le api bottinatrici dopo aver sugato il nettare dal fiore, lasciano un odore su di esso, in modo che un’altra ape non perda tempo a visitare quel fiore, già svuotato di nettare. Per fare 1 Kg di miele le api devono visitare oltre un milione di fiori. Per ogni volo (tragitto arnia - fiore - arnia) impiegano dai 30 ai 40 minuti, fanno fino a 20 voli in una giornata, si spingono fino a 3 Km dall’apiario in cerca di fiori e arrivano a volare ad una velocità di 15-20 Kmh.
Il carico che può sopportare un’ape al rientro nell’arnia è di 15 mg di polline (che deposita nelle taschine delle zampe) e 40 mg di nettare, che trasporta nella sacca melaria. Le api amano i colori chiari, in particolare il giallo, e in genere non attacca il bianco (ecco perchè sono di questi colori le tute degli apicoltori). Viceversa, non vedono i colori scuri, come nero e blu, quindi attaccano perché non riescono a identificarlo. Inoltre, sono attratte come calamite dai tessuti di lana o velluto. Quando le api attaccano esse lo fanno solo per difesa,perchè consapevoli di dover morire; in quanto l’ape, a differenza della vespa, ha il pungiglione interno e per pungere si sventra, quindi muore.
Nella stagione autunnale ed invernale il numero delle api in una famiglia diminuisce drasticamente rispetto agli altri periodi dell’anno, questo perché la regina non depone più le uova fino all’inizio della primavera. Le poche api che compongono la famiglia si riuniscono a formare un piccolo nucleo intorno alla regina e alle piccole api, tipo coperta(glomere), e si riscaldano a vicenda, alternandosi di posto. Questo fino all’arrivo della primavera, quando la regina comincia di nuovo a deporre le uova. Comincia così un nuovo anno di ininterrotto lavoro per un piccolo insetto che ci dà tanto.
Il carico che può sopportare un’ape al rientro nell’arnia è di 15 mg di polline (che deposita nelle taschine delle zampe) e 40 mg di nettare, che trasporta nella sacca melaria. Le api amano i colori chiari, in particolare il giallo, e in genere non attacca il bianco (ecco perchè sono di questi colori le tute degli apicoltori). Viceversa, non vedono i colori scuri, come nero e blu, quindi attaccano perché non riescono a identificarlo. Inoltre, sono attratte come calamite dai tessuti di lana o velluto. Quando le api attaccano esse lo fanno solo per difesa,perchè consapevoli di dover morire; in quanto l’ape, a differenza della vespa, ha il pungiglione interno e per pungere si sventra, quindi muore.
Nella stagione autunnale ed invernale il numero delle api in una famiglia diminuisce drasticamente rispetto agli altri periodi dell’anno, questo perché la regina non depone più le uova fino all’inizio della primavera. Le poche api che compongono la famiglia si riuniscono a formare un piccolo nucleo intorno alla regina e alle piccole api, tipo coperta(glomere), e si riscaldano a vicenda, alternandosi di posto. Questo fino all’arrivo della primavera, quando la regina comincia di nuovo a deporre le uova. Comincia così un nuovo anno di ininterrotto lavoro per un piccolo insetto che ci dà tanto.
L'APE REGINA
È la madre delle api, dei fuchi e delle api regine. Essa è più grande dell’ape e del fuco, più affusolata e con ali più lunghe; ed è di un bellissimo color oro.
La Regina ha il compito di provvedere alla deposizione delle uova e a “dettare il comando nell’alveare”, dedicandosi alla sopravvivenza della colonia. Tutta la vita dell’alverare si svolge intorno ad essa: l’uovo fecondato, destinato a dare una nuova regina, viene deposto in un alveolo speciale molto ampio, detto “cella reale”.Al suo interno, esso diventa larva in 5 giorni e mezzo beneficiando del particolare nutrimento: la pappa reale. A questo punto le operaie, creano l’opercolo “regale” con cera. |
Nel frattempo, all’interno della cella, la larva tesse il suo bozzolo, diviene ninfa e quindi, dopo 7 giorni e mezzo dalla formazione dell’opercolo è insetto. La nascita avviene da 15 a 17 giorni dopo la deposizione dell’uovo. Successivamente, avviene la fecondazione. La regina esce dall’alveare (volo d’amore) inseguita da un gran numero di fuchi, di cui uno solo però riuscirà a raggiungerla e fecondarla. Pochi ci riescono e, secondo le leggi di selezione naturale, questi sono i più forti e i più validi. Dopo l’unione, la regina feconda, comincia a deporre: da questo momento non abbandonerà più l’alveare e non smetterà mai di produrre le uova, alimentate dalle api operaie. Continuerà l’intensa attività di procreatrice per tutto il resto della sua vita! .
L’ape regina riesce a deporre oltre 2.000 uova al giorno, dalla primavera all’estate, garantendo così un ricambio efficiente di api ed una famiglia forte per la raccolta. Una buona famiglia è composta da 50.000 api nel periodo invernale e può arrivare a 90.000 api nel periodo delle fioriture. In autunno e in inverno non depone più le uova, e aspetta che arrivi la primavera, pronta a ricominciare.
Quando la colonia diventa molto numerosa, si verifica la sciamatura: alla nascita di una nuova regina, lo sciame primario guidato dalla regina anziana, ormai poco produttiva e più debole viene emarginato dalle api giovani (“le ammutinate”), abbandona l’alveare invece rinvigorito di api forti e giovani con a capo la nuova regina e va a fondare una nuova colonia.
Il resto della colonia rimane al servizio della nuova regina, che si assicura la supremazia, uccidendo le future rivali, quando sono ancora nella loro cella o al momento in cui escono.
L’ape regina riesce a deporre oltre 2.000 uova al giorno, dalla primavera all’estate, garantendo così un ricambio efficiente di api ed una famiglia forte per la raccolta. Una buona famiglia è composta da 50.000 api nel periodo invernale e può arrivare a 90.000 api nel periodo delle fioriture. In autunno e in inverno non depone più le uova, e aspetta che arrivi la primavera, pronta a ricominciare.
Quando la colonia diventa molto numerosa, si verifica la sciamatura: alla nascita di una nuova regina, lo sciame primario guidato dalla regina anziana, ormai poco produttiva e più debole viene emarginato dalle api giovani (“le ammutinate”), abbandona l’alveare invece rinvigorito di api forti e giovani con a capo la nuova regina e va a fondare una nuova colonia.
Il resto della colonia rimane al servizio della nuova regina, che si assicura la supremazia, uccidendo le future rivali, quando sono ancora nella loro cella o al momento in cui escono.
IL FUCO
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